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Se è ormai evidente che ci si trova nel mezzo di una crisi economica di proporzioni storiche, l'interpretazione di questa crisi non è affatto scontata. C'è chi si affretta a puntare il dito contro la cosiddetta finanza creativa e i bonus ai manager delle banche, accusandoli di aver intossicato l'economia reale. C'è chi vede negli ormai famigerati prestiti subprime l'origine di ogni male e, di conseguenza, anche il punto su cui intervenire per risanare il sistema economico-finanziario. In questo breve saggio scritto con l'urgenza dei suoi libri migliori, Christian Marazzi suggerisce un'altra interpretazione e, sbarazzando il campo da categorie onnipresenti ma a suo avviso obsolete, costringe a una riflessione più radicale. Fin dove si è spinto il capitalismo nella sua insaziabile ricerca di profitto? Quali sono le sue mutazioni degli ultimi anni? Perché esso sembra accanirsi soprattutto contro il ceto medio e le classi meno abbienti, cioè contro persone che non hanno niente da offrirgli all'infuori della loro "nuda vita"? Esaminando questi argomenti, Marazzi offre una valutazione delle strategie adottate dai governi americano e europei per fronteggiare la crisi in corso e avanza alcune ipotesi sull'evoluzione della stessa. (Prefazione di Silvano Toppi)